Il Comité Champagne (Comité interprofessionnel du vin de Champagne – CIVC) ha stabilito per il 2023 una resa massima commerciabile di 11 400 kg/ha per la vendemmia 2023. La decisione è stata presa dall’assemblea dal CIVC nel consueto incontro estivo, tenutosi come ogni anno a Epernay, lo scorso 19 luglio. Per determinare il rendimento sono state prese in considerazione le previsioni di vendita dei prossimi quattro anni, in funzione della congiuntura internazionale, dell’inflazione e naturalmente della fiducia di viticoltori e maison nella forza della loro denominazione.
Ricordiamo che lo scorso anno era stata stabilita una resa di poco maggiore, cioè 12.000 kg per ettaro, allora la più alta dal 2007.
Secondo il CIVC lo stato dei vigneti della Champagne è oggi buono e omogeneo. Pochi i danni causati quest’anno da gelo (interessato l’1,5% del vigneto) e grandine (0,3% del vigneto); contenuti anche i danni da peronospora e oidio. Unica preoccupazione per i viticoltori è la siccità del suolo. I grappoli sulle viti sono infatti ben formati e la vendemmia dovrebbe iniziare nei primi dieci giorni di settembre.
Il Comité Champagne ha dunque deciso di sfruttare a pieno le potenzialità di questa vendemmia, in un contesto di lungo periodo in cui cambiamento climatico, le malattie e l’invecchiamento dei vigneti hanno portato a un calo dei rendimenti del 26% in dodici anni.
Si prevede che le spedizioni di Champagne raggiungano per il 2023 un volume pari a quello di 314 milioni di bottiglie. Nel primo semestre di quest’anno infatti dalle cantine sono state spediti al commercio 125,8 milioni di bottiglie (-4,7% vs primo semestre 2022); nello stesso periodo dello scorso anno le spedizioni avevano invece segnato un +14%.
L’export gennaio-giugno 2023 ha totalizzato 77,7 milioni di bottiglie (-3,7%), mentre spedizioni all’interno della Francia sono diminuite del 6,3% fino a 48,1 milioni di bottiglie.
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