Dalla Maison Jacquart di Reims riceviamo un aggiornamento sulla situazione vendemmiale in Champagne – Ridotte le rese – Prevedibile tenuta dei mercati francese ed europeo, compensata da un forte sviluppo dell’export extraeuropeo.
Dopo un inverno e una primavera particolarmente freddi, uggiosi e bagnati, la vigna ha cominciato il suo sviluppo con un ritardo di una quindicina di giorni sulla media decennale, evolvendo lentamente fino a giugno.
La fioritura si è svolta particolarmente bene, con un tempo molto favorevole all’inizio dell’estate, il che ha lasciato sperare in un buon potenziale di raccolta dal momento che lo stato sanitario dei vigneti è molto soddisfacente. A parte alcune parcelle vitate colpite dalla grandine, il tempo caldo e soleggiato di luglio e agosto è stato molto favorevole, e lo stato sanitario dei grappoli è per ora eccellente.
Il ritardo accumulato in primavera non potrà essere recuperato, e i primi colpi di cesoia dovrebbero essere dati verso la fine di settembre (Aube e sud della Champagne) o all’inizio di ottobre (Marna, Cȏte des Blancs e Aisne).
Queste date sono più conformi a quelle del passato. In effetti, nell’arco di vent’anni, si sono guadagnati in media una quindicina di giorni. L’evoluzione delle date della piena fioritura e della vendemmia costituisce un esempio eclatante del cambiamento climatico in corso. Dal 1987, fioritura e vendemmia guadagnano sistematicamente in precocità.
Nel corso del periodo, le rese agronomiche non sono diminuite, al contrario, mentre la maturazione media all’epoca della vendemmia ha guadagnato uno 0,8% vol. di alcool, in favore di una maturazione spostata su giornate più lunghe e più calde, e su tenori di CO2 atmosferica più elevati, con un miglioramento dell’efficienza della fotosintesi.
Ciò favorisce nel complesso soprattutto il Pinot Noir, e agevola l’elaborazione delle cuvée di Rosé e di Extra Brut.
La resa della vendemmia 2013 in Champagne è stata fissata a luglio in 10.500 chili per ettaro, in diminuzione del 4,5% rispetto al 2012, in un contesto economico generale ancora nebuloso.
“Questa quantità costituisce una scommessa sulle prossime annate, che vedranno probabilmente una tenuta dei mercati francese ed europeo, compensata da un forte sviluppo dell’export extraeuropeo” dichiara Jean-Marie Barillère, presidente del Comité Interprofessionnel des Vins de Champagne (CIVC).
Nel primo semestre 2013, il volume delle spedizioni di Champagne accusa una diminuzione generale del 2,9%, con vendite in flessione del 5,3% in Francia e del 6% in Europa. Solo i mercati extra UE resistono, con un aumento del 7% verso il primo semestre 2012. “Questi nuovi mercati costituiscono dei polmoni di crescita essenziali per lo Champagne, che nei prossimi anni si dovrà adattare a questa nuova realtà economica” sottolinea Pascal Férat, presidente del Syndicat Général des Vignerons (SGV).
La vendemmia 2013 dovrebbe altresì permettere di ricostituire la riserva qualitativa personale di quei vigneron che vi hanno largamente attinto nel 2012, dopo la vendemmia non eccezionale in volume dello scorso anno.
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