5 consigli per gustarlo al meglio
Ogni bottiglia di Champagne, e lo stesso vale per i metodi classici italiani, è sempre un’occasione speciale e come tale va affrontata: sono vini con caratteristiche particolari, che richiedono alcuni semplici accorgimenti per poter essere goduti nella loro compiutezza. Pena lo spreco di quel meraviglioso bilanciamento di perlage, profumi e aromi che li rendono unici.
LA TEMPERATURA
Potete bere il Prosecco gelido, ma lo Champagne e in generale il metodo classico no: hanno bisogno di qualche grado in più per esprimersi al massimo. La temperatura di servizio ideale è di solito intorno agli 8-10°, fresca quindi, ma non ghiacciata. Se avete la bottiglia in frigo, lasciatela fuori qualche minuto prima di servirla, oppure date tempo al vino nel bicchiere di salire di un paio di gradi. In alternativa, se la bottiglia è a temperatura ambiente o cantina, è sufficiente metterla mezz’ora in un cestello colmo di ghiaccio per portarla alla temperatura giusta.
IL CALICE
La coppa bassa ormai si è estinta fra gli appassionati, e anche la classica flûte sembra avviata a condividerne la sorte: fa sempre scena e valorizza la verticalità del perlage, ma è troppo stretta e “comprime” i profumi. Piuttosto, meglio optare per un normale bicchiere da vino bianco, anche se la soluzione ideale sono i calici studiati appositamente per le bolle, che hanno lo stelo lungo, la pancia più larga e un’apertura sufficientemente ampia (ma non troppo, in modo da evitare dispersioni) perché gli aromi del vino si sviluppino pienamente. Per esempio, provate lo Champagne Wine Glass di Riedel, o il calice Franciacorta, o l’Etoilé Sparkle di Italesse, e sentirete la differenza.
NON SI FA IL BOTTO
Va benissimo sparare lo Champagne se avete vinto una gara di Formula 1; altrimenti il botto, che pure fa tanto atmosfera da festa, andrebbe evitato, perché comporta un’apertura traumatica per il vino (senza contare che per il galateo è un gesto poco educato). La procedura è questa: impugnate e tenete saldamente con una mano il tappo a fungo e ruotate lentamente la bottiglia con l’altra mano, lasciando che sia il gas all’interno a spingere delicatamente fuori il tappo. Basta accompagnarlo piano piano, e voilà: niente botto e vino pronto per la degustazione.
VERSATE UN PO’ ALLA VOLTA
Non scaricate nel bicchiere una pinta di Champagne in un colpo solo: il metodo corretto per mescere uno Champagne prevedere di versarne due dita nel bicchiere, attendere che la schiuma si dissolva, e quindi andare a colmare.
NON TOCCATE LA COPPA
Il calice va tenuto per lo stelo, evitando che la mano tocchi la pancia del bicchiere. Il calore del contatto con la pelle, infatti, “scalda” il vino e ne modifica l’espressione olfattiva e gustativa. Può sembrare una sottigliezza, ma quando avete a che fare con uno Champagne vintage o un metodo classico italiano di grande ricchezza, anche i piccoli accorgimenti fanno la differenza.
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