Il giro d’affari globale dello Champagne nel 2018 ha raggiunto un nuovo record con 4,9 miliardi di euro (+0,3% rispetto al 2017).
Nel 2018 l’Italia prosegue la sua crescita a valore con un +4,2% rispetto all’anno precedente e un giro d’affari di 158,6 milioni di euro (tasse escluse, franco cantina). Stabili i volumi, con 7.362.506 bottiglie. Nello scenario globale il mercato italiano rappresenta il quinto mercato all’export per giro d’affari.
I volumi sono in calo (-1,8% con 301,9 milioni di bottiglie). Francia e Regno Unito, che rappresentano il 60% delle vendite totali, spiegano le ragioni di questa flessione: i loro volumi diminuiscono del 4% a fronte di una flessione più contenuta del fatturato (-2%) grazie alla migliore valorizzazione delle cuvée.
A livello globale, le esportazioni restano orientate al rialzo (+0,6% a volume e +1,8% a valore).
Fuori dall’Unione Europea la domanda è più dinamica, soprattutto in mercati come gli Stati Uniti (23,7 milioni di bottiglie, +2,7%), il Giappone (13,6 milioni di bottiglie, +5,5%) e l’area cinese (Cina, Hong Kong, Taiwan: 4,7 milioni di bottiglie, +9,1%). Dopo un’evoluzione molto sostenuta negli ultimi 10 anni (+ 134%), l’Australia ha registrato un leggero calo (8,4 milioni di bottiglie, -1,8%), a causa di un tasso di cambio meno favorevole.
Altri Paesi confermano il loro potenziale: il Canada con 2,3 milioni di bottiglie (+4,8%), il Messico con 1,7 milioni di bottiglie (+4,3%) o il Sudafrica, che supera per la prima volta il milione di bottiglie e segna un significativo incremento del 38,4%.
I risultati del 2018 consolidano la strategia di valorizzazione dello Champagne, basata sulla costante ricerca dell’eccellenza qualitativa e rigorosi obiettivi a livello ambientale.
La vendemmia 2018, senza precedenti dal punto di vista agronomico e di qualità eccezionale è di buon auspicio per le future cuvée della Champagne.
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